Quando la tua felicità e la tua realizzazione personale vengono affidate e delegate all’altro, ecco che possiamo parlare di dipendenza affettiva.
Se noi inizieremo a vivere solo per l’altro con l’obiettivo di soddisfare i suoi bisogni il senso di noi stessi verrà meno e la nostra identità, polarizzata all’estremo sull’alterità, perderà la capacità di auto alimentarsi, mantenersi in termini più autoreferenziali e il senso di stabilità personale ci darà rimandi di adeguatezza o no sulla base dell’altro.
Alla luce delle dinamiche sopra descritte la domanda “hai paura di rimanere da solo/a?” assumerà un senso molto orientato affettivamente. In qualche modo, complici le proprie insicurezze e un basso senso di autoefficacia, il dipendente affettivo perderà quasi il senso dell’esistenza senza un’alterità significativa che sarà fonte di stabilità e definizione di sé.
La dipendenza affettiva si traduce quindi nella delega all’altro del controllo sulle proprie emozioni.
I segnali di dipendenza affettiva all’interno della dinamica relazionale possono essere: perdita del senso di sé, esclusione dei propri bisogni emotivi centrandosi sul soddisfacimento di quelli dell’altro, visione del partner come estensione di sé, bassa autostima e paura della solitudine, difficoltà di fiducia, sentimenti di non essere meritevoli d’amore e felicità, idealizzazione del partner, gelosia.
La psicoterapia e un lavoro attivo e responsabilizzato su di sé possono portare benefici significativi.
Si ricomincia da sé e dalle proprie risorse e autonomie.
Con la Psicoterapia è possibile rinascere!
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